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L'ANELLO E IL GRAAL
- tratto dal libro "Il regno degli Anelli" di Laurence Gardner -
Mito e magia del Santo Graal
29-11-2011

Un Anello per domarli,

un Anello per trovarli,

un Anello per ghermirli

e nel buio incatenarli.

 

Il Signore degli Anelli, di J. R. R. Tolkien, è una delle storie fiabesche più incantevoli e straordinarie che mai siano state scritte. Pubblicata per la pri­ma volta negli anni Cinquanta questa celeberrima trilogia sembra quasi arrivare direttamente dalle profondità oscure del Medioevo, ricca com'è di riferimenti e atmosfere così vicini alle antiche tradizioni del Graal e del­l'Anello. Tolkien (professore dì anglosassone e inglese a Oxford) ha scrit­to un vero capolavoro perché oltre a possedere una conoscenza straordina­ria del tempo antico è riuscito in modo mirabile a plasmare una storia per­fettamente coerente e in sintonia. Il risultato è un libro unico, giustamente una delle più conclamate opere pubblicate nel XX secolo.

La Ricerca dell'Anello vanta una storia che sì spìnge indietro nelle neb­bie del tempo, ancor prima delle Piramidi e di Babilonia. Si è lasciata die­tro l'era delle divinità pagane, ha visto la nascita di Buddha, Cristo e Mao­metto e, in modo pressoché prodigioso, la sua tradizione e le sue allegorie sono transitate intatte attraverso il tempo fino a noi, echeggiando immagi­ni di un passato lontano. Per di più, a dispetto di molti secondi indottrina­mento religioso e politico teso a cancellare ogni traccia della Ricerca, le sue illuminanti verità sono egualmente riuscite a mettere radici nella no­stra memoria collettiva. Per questo, fra realtà e fantasia, l'antica tradizione continua a mantenersi attuale anche ai nostri giorni possedendo nella sua interiorità più profonda, come avremo modo di vedere, una verità morale eterna.

Considerando la storia della Ricerca dell'Anello, le immediate associa­zioni che la legano a quella parallela del Graal vengono subito in eviden­za, cosi come le tradizioni del folklore del "piccolo popolo", quello di fate, elfi, folletti, spiriti, gnomi e coboldi. La tradizione dell'Anello o anche profondamente radicata in molte fra le più belle e conosciute fiabe care ai fanciulli, costituendo uno dei temi portanti che sottendono le gesta di eroi Icggendari e popolari tanto amati dai piccoli.

Solitamente le storie relative al Graal sono associate ai cavalieri di re Artù, sperduti nella Terra Desolata alla ricerca del sacro calice. Ma se si scruta con attenzione, il genere ha inglobato in sé molte altre ricerche, fa­cendo propri personaggi notissimi come Cenerentola, Robìn Hood, la Bel­la Addormentata e il Conte Dracula. Sebbene ciascun racconto nasconda e trattenga un suo proprio, affascinante mistero, raramente si arriva a rico­noscere che in tutti quanti esiste una matrice unica, una scaturigine comu­ne che affonda le sue radici più intime nell'ancestrale cultura dei Signori degli Anelli. Anche se alcune fra queste narrazioni trovano la loro origine in tradizioni antichissime, la gran parte di esse è stata come rivista e revi­sionata a partire dall'Evo Buio, da quando cioè la Chiesa incominciò a contrastare con tutte le sue energie la tradizione dell'Anello. Questo acca­nimento trovò particolare tensione nei tempi medievali all'epoca della ter­ribile persecuzione degli eretici, processo che portò alla nascita dell'In­quisizione a partire dal XIII secolo.

Sin dall'epoca dei Sumeri e degli Sciti, vale a dire almeno 5000 anni or sono, il perenne simbolo dei Signori degli Anelli era per l'appunto l'Anel­lo, rappresentazione del tutto, di unità e eternità, sovente identificato nell'uroboro, il mitico serpente che sì morde la coda. Con una croce attacca­ta che punta verso il basso, l'Anello diventa il simbolo di Venere e della femminilità; applicata invece al di sopra si trasforma nel mascolino orbe, segno di regale potere. Una croce collocata nel mezzo lo fa emblema di­retto dello stesso Santo Graal, identificato nella Rosi-crucis, la Coppa del­la Rugiada o delle Acque. A questo punto, come lo stesso professor Tolkien conferma, grazie ancora all'opera del poeta Lord Alfred Tennyson e del grande compositore tedesco Richard Wagner, gli ultimi passaggi si compiono e il Graal e l'Anello si ritrovano accomunati fra loro in modo stretto, assumendo a volte persine valore di sinonimi.

Sì ha traccia della Rosi-crucis sin dal 3500 a.C. in Mesopotamia, un sim­bolo diventato nel tempo il più evidente richiamo al Sangréal (il Sangue Regale o Santo Graal) per tutti i suoi adepti poi divenuti i Rosacroce. Seb­bene spacciato per antica tradizione dalla Chiesa come il Marchio di Cai­no, in verità questo emblema rappresenta il più originale e arcaico segno di sovranità che si conosca. In Mesopotamia e in Egitto, i sovrani delle prime antiche dinastie erano detti Dragoni, perché unti con il sacro grasso del Mùs-hùs o Messeti, un essere animale che fungeva da potente guardia­no. Da questo nome deriva la parola ebraica MSSH, che ha dato a sua vol­ta origine al verbo mashiach, che significa appunto ungere. Per questo i sovrani venivano chiamati Messia (Meschiachs: gli Unti). In gaelico i Re dei Re erano noti come Pendagroni (Testa del Driago) e, sin dall  notte dei tempi, erano anche i Signori dell'Anello, per via degli anelli di potere che  simboleggiavano in loro la giustizia ispirata dal divino.

Sebbene la linea del sangue messianico del Sangréal si ritenga discenda da Gesù e dalla sua famiglia, si deve dire che storicamente la dinastia del Graal si avviò almeno 3000 anni prima del tempo dei Vangeli. Come em­blema ereditario, il simbolo della Rosi-crucis rappresentava la linea dina­stica matriarcale della successione messianica, indicata con l'immagine del calice, il vasuterine (del grembo) della Regina del Graal. Il Dragone, come emblema della saggezza, era l'epitome dello Spirito di Dio che aleg­giava sulle acque del tempo, mentre il Graal era il segno della perpetua­zione del sangue. Dapprincipio chiamato Graal nella antica Mesopota­mia, il sangue materno della Rosi-crucis era anche detto "nettare della su­prema eccellenza", quello stesso che i Greci chiamavano ambrosia.





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