IL CASTELLO  MODULATORE    TEORIE       LE RUOTE       I 7 RAGGI     MESSAGGI    CONTATTI     PROGETTI

spiritualita'

CONOSCENZA RELIGIONI FILOSOFIE
LE SEI VIE PRINCIPALI DELLO YOGA
- Tratto dal libro di Swami Rama 'La mia vita con i Maestri Himalayan' -
Insegnamenti di un maestro himalayano
27-10-2011

Ci sono molti sentieri per l'Illuminazione a cui si fa general­mente riferimento come "Yoga", ma in effetti esistono sei vie prin­cipali e il Bhaktiyoga, il sentiero della devozione, è una di queste. Il sentiero dell'amore è il sentiero dell'abbandono e la musica è una delle espressioni devozionali che vi sono collegate. Il Bhakti yoga è basato sul sacrificio di sé, sulla reverenda e sulla compas­sione. In questo sentiero l'umiltà, la gentilezza, la purezza, la sem­plicità e la sincerità sono virtù importanti. È il sentiero del cuore. Questo significa che i seguaci dirigono il potere dell'emozione verso Dio. Su questo sentiero molti cominciano a piangere a di­rotto, quando sentono parlare di Dio o quando si riuniscono per il canto. Da un punto di vista filosofico, l'aspirante che percorre questo sentiero non vuole fondersi in Dio, preferisce avere un'iden­tità separata ed essere sempre al servizio del Signore. La filosofia della Liberazione, secondo questo sentiero, è vicinanza a Dio. Liberazione significa conseguire una condizione nel piano cele­ste nella quale sia possibile rimanere costantemente vicini a Dio. Molti seguono questo sentiero, ma non è così facile come la mag­gior parte delle persone crede. Il Bhakti yoga non è un sentiero per seguaci ciechi.

Il Jnana yoga è il sentiero della conoscenza ed è definito lo "Yoga dell'intelletto". Questo termine non comprende semplice­mente l'intelletto cognitivo, ma piuttosto quell'intelletto che è stato affinato dall'ascolto e dalla contemplazione dei detti dei grandi saggi, così come vengono insegnati da un maestro competente. Questo sentiero è come la lama di un rasoio e, se non lo si percor­re con disciplina, si rischia di diventare egocentrici. La costante compagnia dei saggi e la contemplazione con l'aiuto del non-at-taccamento sono requisiti essenziali.

Il Karma yoga è un sentiero che viene seguito da coloro che credono nell'azione altruistica. Questi aspiranti comprendono che i frutti delle proprie azioni dovrebbero essere donati al Signore, che dimora nel cuore di ognuno. Eazione altruistica eseguita in modo corretto libera la persona dalla schiavitù creata dai frutti dell'azione stessa. La conoscenza del Karma yoga è essenziale

146 per conseguire la Liberazione. Eseguendo le corrette azioni che non creano schiavitù e col conseguimento di una conoscenza su­periore ci si libera dal ciclo di nascite e morti.

Il Kundalini yoga è uno degli aspetti dello Yoga praticato da coloro che ottengono una profonda conoscenza del corpo, del si­stema nervoso e dei vari canali di energia che attraversano l'orga­nismo umano. Le varie discipline che aiutano l'aspirante a con­trollare le proprie funzioni corporee e gli stati intcriori sono es­senziali. Lenergia primordiale, che si trova allo stato dormiente alla base della spina dorsale, viene consciamente risvegliata e con­dotta attraverso sushumna verso il più alto dei chakra, nel quale il principio della Shakti si unisce con il principio di Shiva (sushum­na è il canale più sottile in cui viaggia la forza vitale e senza il quale l'energia dì kundalini non può elevarsi. I chakra sono i di­schi vitali al centro del corpo sottile. La Shakti è la Madre Divina che manifesta l'universo, è il potere universale che può funziona­re soltanto attraverso questa forza Madre).

\\Rajayoga è un sentiero di disciplina sistematica, che condu­ce lo studente attraverso gli otto scalini dell'ascesi fino a uno stato di samadhi, o unione con la Realtà Assoluta. Questo è il più com­plesso tra i sentieri ed è una scienza altamente sistematica ed evo­luta che risulta dalla combinazione di karma, bhakti, kundalini e jnana. Il Raja yoga si basa sulla filosofia Sanikhya.

Lo Sri Vidya, in cui si raggiunge la conoscenza completa del microcosmo e del macrocosmo, è il più elevato di tutti i sentieri ed

è praticato soltanto da pochissimi adepti. E un sentiero fondato sulla pratica, ma che richiede una profonda conoscenza filosofica. La pratica basata sulle semplici informazioni contenute nei testi può essere uno spreco di tempo e rivelarsi oltrcmodo pericolosa. In que­sta pratica spirituale è necessario un insegnante competente e i principi del Tantra e di altre filosofie devono essere compresi com­pletamente prima che uno studente vi si avventuri. Questo sentiero è difficile ed è percorso soltanto da saggi di altissimo livello.

 

Più tardi scoprii che lo Sri Vidya e il Madhu Vidya sono prati­che spirituali conosciute soltanto da pochissime persone: dieci o dodici in tutta l'India. Mi interessai a questa scienza e tutto quel­lo che ho oggi lo devo a essa. In questa disciplina, il corpo è visto come un tempio e chi vi dimora, l'Atman, è considerato Dio. Un essere umano è un universo in miniatura: comprenderlo significa comprendere la totalità dell'universo e, alla fine, realizzare l'As­soluto. Dopo che ebbi studiato molte Scritture e sperimentato vari sentieri, il mio maestro rni spinse alla scelta della pratica dello Sri Vidya. In questo sentiero, il fuoco kundalini è visto come la Madre Divina e attraverso le pratiche yoga viene risvegliato dal suo stato primordiale per essere elevato fino al più alto dei chakra. I chakra sono ruote di energia, centri vitali che formano il nostro corpo spirituale e connettono l'intero flusso della coscienza.

La scienza dei chakra è molto succinta ed essenziale, ma se la si conosce bene, se ne può trarre vantaggio a tutti i livelli. I chakra operano a livello fisieo, fisiologico, energetico, mentale e spirituale. Questi centri di energia nel corpo fisico corrispondono a dei punti precisi lungo la spina dorsale. Il più basso è localizzato al­l'altezza del coccige, il secondo nell'area dell'osso sacro, il terzo al livello dell'ombelico, il quarto in corrispondenza del cuore, il quinto alla base della gola, il sesto nel punto situato tra le soprac­ciglia e il settimo sulla sommità del capo. I chakra più bassi sono i canali verso i quali si dirìge la mente inferiore. Il chakra del cuo­re (anahatd) separa l'emisfero superiore da quello inferiore ed è considerato il centro della tranquillità divina. Anche il Buddismo, l'Induismo, il Cristianesimo e il Giudaismo riconoscono questo centro. È chiamato "anahata chakra" nell'Induismo, "Stella di Da­vide" nel Giudaismo e "Sacro Cuore" nel Cristianesimo. I chakra superiori sono i centri dell'energia che viaggia verso l'alto. Dal chakra del cuore a quello del loto dai mille petali, situato in corri­spondenza del chakra posto sulla sommità della testa, vi sono molti livelli di coscienza. Quando si siede con la schiena dritta per me­ditare, questi centri vengono allineati e l'energia può essere focalizzata su un chakra o su un altro.

Sviluppare la capacità di dirigere il flusso di energia verso i chakra superiori è uno degli aspetti legati al processo di sviluppo spirituale. La conoscenza dei veicoli pranici è importante, se si vogliono sperimentare sistematicamente tutti i chakra.

C'è una massiccia letteratura sui chakra nell'Induismo e nel Buddismo, che in un secondo tempo è stata introdotta in Occi­dente per essere spiegata ai lettori di quella parte del mondo. An­che gli autori occidentali hanno scritto molti libri sull'argomento dei chakra, sebbene la maggior parte di questi (con l'eccezione delle opere scritte da Sir John Woodroffe) siano fuorvianti, dato che rappresentano semplicemente informazioni di seconda mano, prive di indicazioni utili a guidare la propria pratica. Una lettera­tura così scadente su una scienza così perfetta si trova dappertutto, persine nei negozi di alimenti naturali. E' ridicolo!





GALLERY LINK AMICI HOME
©opyright casteldelmonte.eu - Tutti i diritti sono riservati