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DNA E COSCIENZA
- tratto dal libro "Entanglement" di Massimo Teodorani -
Valore olografico del DNA
09-11-2011

La cellula rappresenta la forma di vita più semplice; esiste in una grande varietà di forme e dimensioni e svolge molte funzioni. Il corpo umano può essere considerato una comunità di miliardi di cellule di 200 tipi diferenti che vivono in armonia tra loro. Uno dei più grandi misteri della vita è capire come queste cellule autonome del nostro corpo possano trascendere la loro individualità per funzionare in armonia l'una con l'altra per il bene della globalità del corpo. Noi sappiamo che ogni cellula contiene acido desossiribonucleico: il D.N.A. L'unità funzionale del D.N.A. Sono i geni, i quali specificano la composizione delle proteine. In tal modo il nostro corpo rappresenta un sistema complesso di cellule che si auto-organizzano per realizzare le figure geneticamente definite come specificato D.N.A.

Ma come è esattamente il D.N.A, da dove veniamo esattamente e in che modo esso funziona per creare la vita?

RECENTI RICERCHE, COME QUELLE DEL BIOFISICO PETER GARIAEV, SUGGERISCONO CHE LA COERENZA COLLETTIVA OSSERVATA NELL'ASSEMBLAGGIO DINAMICO COME SISTEMA AUTO-ORGANIZZATIVO DELLE CELLULE, SAREBBE GUIDATA DA LEGAMI NON-LOCALI CHE PROVENGONO DA UNA REALTA' CHE GIACE AL DI FUORI DEL NOSTRO MONDO FISICO. CI SONO VALIDE RAGIONI DI PENSARE CHE IL D.N.A. FUNZIONI IN UNA MANIERA CHE SI CORRELA DIRETTAMENTE CON LA PROIEZIONE OLOGRAFICA, NEL SENSO CHE IL D.N.A. FUNZIONI COME UN BIO-COMPUTER IN GRADO DI LEGGERE E SCRIVERE IL CODICE GENETICO, E CHE SIA IN GRADO DI FORMARE DELLE PRE-IMMAGINI OLOGRAFICHE PER LE BIOSTRUTTURE. IN TAL MODO NOI SAREMMO PIU' ESSERI ELETTROMAGNETICI CHE ESSERI CHIMICI. ALLA BASE DI OGNI FORMA DI VITA CI SAREBBE DUNQUE QUELLO CHE VIENE DEFINITO COME “BIOCAMPO”. L'INFORMAZIONE PORTATA DAL “BIOCAMPO” E' BASATA SULL'INTERO MATERIALE GENETICO DELL'ORGANISMO A ONGI FASE DEL SUO SVILUPPO ONTOGENETICO, E FORNISCE UN VERO E PROPRIO CONTROLLO OPERATIVO SU TUTTI I PROGRAMMI VITALI DELL'ORGANISMO, “BIOCAMPI” INDIVIDUALI SAREBBERO ANCHE IN GRADO DI INTERAGIRE CON I “BIOCAMPI” DI ALTRI ORGANISMI. I PROCESSI STRUTTURATI IN GRADO DI GENERARE QUESTI BIOCAMPI ENDOGENI CHE PREFIGURANO LA FORMAZIONE DELLA STRUTTURA MOLECOLARE SAREBBERO LOCALIZZATI ALL'INTERNO DELL'APPARATO DEI CROMOSOMI CHE OPEREREBBERO COME UN EMETTITORE DI RADIAZIONI LASER FUNZIONANTE TRAMITE BIOFOTONI COERENTI.

Si comprese che il DN.A. È una delle sorgenti dei biofonti, e si intuì che dietro di essi c'è una struttura. Vennero raccolte prove che evidenziano che i biofotoni sono responsabili dell'innesco di reazioni biochimiche tra le cellule. Il sitema dei cromosomi agirebbe sia come trasemttitore che come ricevitore di quelli che vengono definiti “testi” genetici.

 

In tal modo la memoria olografica dei cromosomi verrebbe letta da campi elettromagnetici e acustici che trasportano l'informazione genetica oltre i limiti del cromosoma stesso. Un sistema di trasmissione di informazione del genere è molto simile al modello di memoria olografica elaborato da Karl Pribram per il cervello.

Ma qui siamo a livello del D.N.A , una struttura che – per quanto fondamentale alla vita – si credeva “stupida” e funzionante solo secondo meccanismi biochimici.

Più in dettaglio, in che modo il biocampo si collega alla natura del D.N.A e in quale maniera ha luogo una proiezione olografica?

La molecola del D.N.A sembra davvero avere caratteristiche quantistiche, e può essere “letta” con quelli che vengono definiti come “biofonti” provenienti dai cromosomi, fino a mettere in piedi una specie di campo d'onda olografico,c eh funzionerebbe come guida per la formazione della struttura biologica. L'immagine verrebbe costruita in base all'informazione di riferimento contenuta nei geni. Infatti il gruppo di ricerca diretto da Gariaev ha cominciato a esplorare sperimentalmente la struttura elicoidale del D.N.A e ne ha scoperto alcune marcature che fanno effettivamente pensare che questa struttura funzioni come “PROIETTORE OLOGRAFICO DEL CODICE GENETICO”.

In tal modo il progetto esistenziale descritto da quella specie di struttura a scala a chiocciola che è il D.N.A viene tradotto in un campo elettromagnetico complesso che guida la crescita molecolare dell'organismo vivente. Il gruppo di Gariaev avrebbe scoperto che questa struttura olografica del D.N.A :

A) Porterebbe in sé dei “testi”genetici, in tutto simili ai testi del linguaggio umano;

B) L'apparato costituito dai cromosomi (che contengono in un ordine lineare i geni che si trovano dentro il nucleo della cellula) agirebbe simultaneamente sia come sorgente che come ricevitore di questi testi genetici, rispettivamente decodificandoli e codificandoli.

C) Il continuo costituito dai cromosomi agirebbe come una specie di reticolo olografico dinamico, che esibisce o transduce una debole luce Laser e un campo elettro-acustico.

IN QUESTO MODO IL CODICE VERREBBE TRASFORMATO NELLA MATERIA FISICA CONOSCIUTA, GUIDATO DA SEGNALI DI LUCE E DI SUONO. ALLORA IL D.N.A. AGIREBBE COME UN PROIETTORE OLOGRAFICO DI INFORMAZIONE ACUSTICA ELETTROMAGNETICA CONTENENTE LA BASE INFORMATIVA DI UN “BIO-OLOGRAMMA”. IN QUESTI PROCESSI LA TRASMISSIONE DELL'INFORMAZIONE GENETICA AVREBBE LUOGO IN MANIERA COMPLETAMENTE NON-LOCALE, E CIOE' BASATA SUL MECCANISMO DELL'ENTANGLEMENT. IN PARTICOLARE, I CROMOSOMI AVREBBERO LA CAPACITA' DI EMETTERE RADIAZIONI LASER, E DI TRASFORMARLA IN ONDE RADIO, FACENDO CIOE' IN MODO CHE I SEGNALI CODIFICATI SI TRASFORMANO DALLA LUCE AL SUONO. MA LA POLARIZZAZIONE DEI FOTONI LASER DEI CROMOSOMI E' CONNESSA PER ENTANGLEMENT CON LA POLARIZZAZIONE DELLE ONDE RADIO. PER CUI L'INFORMAZIONE GENETICA DEL GENOMA VERREBBE REGISTRATA A LIVELLO DI POLARIZZAZIONE DEI SUOI FOTONI, TRASFERITA IN MANIERA NON-LOCALE E POI DIFFUSA GLOBALMENTE ATTRAVERSO L'INTERO ORGANISMO BIOLOGICO. I SEGNALI ELETTROMAGNETICI CREEREBBERO FIGURE DI INTERFERENZA IN GRADO DI GENERARE VERI E PROPRI OLOGRAMMI, IN MANIERA TALE CHE LA “MEMORIA OLOGRAFICA” DI UN GENE CONSISTEREBBE NEL FATTO CHE GLI OLOGRAMMI-OVVERO I “TESTI GENETICI”-VERREBBERO COME “LETTI” DAI BIOFOTONI LASER E DALLE ONDE RADIO PRODOTTE IN RISPOSTA AGLI STESSI.

Gariaev ritiene che l'origine di questo misterioso meccanismo sia nel vuoto quantistico, cioè la “zona” da cui partirebbe tutta l'informazione. In base a questo meccanismo di trasporto dell'informazione, il D.N.A , porterebbe ovunque una copia di se stesso includente integralmente il progetto originario, mentre il meccanismo di replicazione verrebbe come “ingegnerizzato” dal campo elettromagnetico biofotonico.

A questo punto non resterebbe che concludere che il D.N.A costituisce un vero e proprio computer funzionante secondo principi quantistici di gestione della memoria e molto simile a un proiettore olografico che funziona in maniera tale che il “genoma” viene visto come una specia di ologramma di luce e onde radio che creano il background- o progetto costruttivo – necessario per una espressione accurata del materiale genetico. Questa informazione viene costantemente e sincronicamente letta da miliardi di cellule, cosa che giustifica le risposte perfettamente coordinate dei tipici sistemi viventi.

Ma in questo caso si tratta di un sistema biologico: un biocomputer a tutti gli effetti, in cui l'informazione viene letta da emissioni Laser endogeniche dei cromosomi i quali, a loro volta, producono un'emissione radio di tipo “ semantico” o regolativo per il genoma stesso. Con questo sistema all'interno di organismi biologici complessi come ad esempio il corpo umano, le cellule possono sapere l'una dell'altra istantaneamente: questo è l'unico sistema efficiente in grado di permettere al conglomeramento stesso di cellule di ccordinare il suo metabolismo e le funzioni sue proprie.

L'intelligenza non la possediamo solo noi ma anche le basi cellulari dei nostri corpi, e anche di quelli di oerganismi meno complessi. Secondo Gariaev, noi dobbiamo la vita e l'intelligenza ch vi alberga alla non-località dei processi informativi che hanno luogo nella struttura intima delle cellule, le quali assicurano a un dato organismo una specie di super-coerenza e coesione all'interno di un tutto perfettamente coordinato in grado di garantire l'integrità.

UNO DEGLI ASPETTI SCONVOLGENTI CHE EMERGONO DA QUESTE SCOPERTE E' CHE LE ONDE RADIO PRODOTTE PER ENTANGLEMENT CON I BIOFOTONI LASER DELL'OLOGRAMMA DI BASE, SAREBBERO IN GRADO DI INDURRE DELLE MODIFICHE MORFOGENETICHE NEGLI ORGANISMI VIVENTI, ANCHE ALLO SCOPO DI RIPARARE EVENTUALI DANNI A LIVELLO ENERGETICO, PROPRIO PERCHè QUESTE ONDE TRASMETTONO IN MANIERA COERENTE E NON-LOCALE INFORMAZIONI SUL “PIANO CORRETTO” RELATIVO AI GIA' CITATI “TESTI SEMANTICI” RELATIVI AL GENOMA: SAREBBE COSI' CHE VENGONO MANTENUTI I PROCESSI VITALI, EFFETTUANDO IN CONTINUAZIONE DELLE CORREZIONI.

Ciò è stato dimostrato effettuando esperimenti su alcuni organismi vegetali: ad esempio producendo artificialmente e utilizzando le stesse onde radio polarizzate prodotte dal D.N.A, è stato possibile permettere una crescita superveloce di tuberi o patate, oppure risuscitare addirittura i semi morti di alcune piante che erano cresciute nei pressi di Chernobyl nel 1987.

Dunque i processi di non-località che hanno luogo nell'emissione di bioradiazioni rappresentano l'unico mezzo attraverso il quale un qualunque organismo ottiene informazioni illimitate sul suo stesso metabolismo, dal momento che in base a un meccanismo bioinformatico, le molecole del D.N.A sono in grado come di formare delle pre-immagini delle biostrutture globali di un dato organismo, e di trasmettere l'informazione a tutte le altre molecole.

Stanti così le cose, come pare, allora diventerebbe possibile per l'uomo, una volta ben chiara la tecnica di trasporto di informazione del D.N.A, simulare quello che succede nel piano olografico del D.N.A per riparare difetti gravi o altre malattie invalidanti e senza speranza.

Queste scoperte non solo ci sanno aprendo gli occhi sulla natura quantistica del nostro essere enti biologici (in questo caso sarebbe ben più corretto dire “biofisici”), ma aprono delle nuove possibilità per la progettazione di computer quantistici basati sulla fisica del D.N.A.

L'olografia quantistica asserisce che il D.N.A soddisfa i principi di un computer. Il D.N.A porta una copia di se stesso ed esso è il suo stesso progetto scritto nei testi genetici dove il meccanismo che ingegnerizza la replica del D.N.A è proprio il campo biofotonico. Nella replica dell'organismo, il progetto crea un “campo acustico” il quale costruisce e ingegnerizza meccanicamente gli organismi usando la materia disponibile, e questo in accordo con l'informazione costantemente portata negli ologrammi del campo eletttromagnetico.

C'E' ANCHE CHI HA PROPOSTO CHE LA COERENZA QUANTISTICA RISCONTRATA NELLA MOLECOLA DEL D.N.A. SIA ASSOCIATA ALLA COSCIENZA STESSA. ESSA FUNZIONEREBBE UN PO' COME UN'ANTENNA CHE SERVE A CONNETTERCI CON I CAMPI QUANTISTICI DELLA COSCIENZA, E ANCHE COME TRAMITE IN GRADO DI FACILITARE UNA VERA E PROPRIA CASCATA DI INFORMAZIONI DI ORIGINE MULTI-DIMENSIONALE CHE SAREBBE POI CONVERTITA NEL NORMALE DOMINIO ELETTROMAGNETICO.





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