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DIFFERENTI LIVELLI DI COSCIENZA
- tratto dal libro "FREQUENCY" di Penny Peirce -
Come le onde cerebrali sono in relazione con i livelli di coscienza
29-11-2011

Ora, vorrei fare un salto, un salto che la scienza non ha anco­ra compiuto ma che risulta evidentissimo a chi pratica le di­scipline del corpo-mente-spirito: prendere atto cioè che le fre­quenze energetiche della materia corrispondono a frequenze di coscienza. Vediamo che questo si presenta nel training del biofeedback, quando diverse onde cerebrali producono espe­rienze e modi di conoscenza specifici. Quando acquisterete familiarità con gli stati di coscienza che risultano dalle varie attività delle onde cerebrali, noterete che le onde beta veloci corrispondono alla consapevolezza superficiale della realtà quotidiana e alla mente « lineare » indaffarata. Più intensa e contratta è la vostra mente, meno ampio è il raggio d'azione della vostra consapevolezza. Qualcuno dice che l'Io è una fun­zione di questo livello di coscienza. Le ricerche sul biofeed-back mostrano che quando le onde cerebrali rallentano fino al livello alfa, si diventa meno preoccupati, più aperti, e mag­giormente ricettivi a informazioni di genere più sottile. Si ha accesso a regioni più profonde di memoria, simbolismo e illuminazione. In pratica, ora siete in grado di concentrarvi su quello che era stato represso e immagazzinato nel subco­sciente senza le paure comuni nel normale stato di veglia.

Con il verificarsi di un ulteriore rallentamento delle onde cerebrali al livello theta, trovate elementi di comprensione sulla natura del vostro vero Sé. L'Io comincia a « morire » e a essere sostituito dalla consapevolezza dell'anima. È stato di­mostrato che quando la mente si rivolge all'interno di se stes­sa e si concentra sul!'autori flessione e sui processi intcriori, le onde cerebrali passano da beta ad alfa a theta, in particolar modo quando gli stimoli esterni vengono bloccati fuori. Quel­li che praticano la meditazione spesso cadono in un profondo stato theta e parlano della sensazione di unità entro se stessi e con tutti gli altri esseri. È paradossale che osservati dal punto di vista della nostra coscienza vigile normale, gli stati più pro­fondi appaiono come uno stato di sonno o di trance; eppure, quando prendiamo coscienza al loro interno, si risveglia una consapevolezza molto più ampliata.

L'ingresso nello stato delta conduce a esperienze extracor­poree; il senso del Sé si espande diventando collettivo e uni­versale. Non c'è più tempo né spazio, e potete spostarvi age­volmente in altre dimensioni di coscienza. Non è facile perve­nire a questi stati profondi mentre si è vigili e coscienti, per­ché Io stato delta introduce in una coscienza unificata, non individualizzata, che annulla l'Io: addormentarsi anziché esplorare questa esperienza spesso è una comoda via di fuga. Si può pensare al delta come alla realtà quantica dei moltepli­ci mondi della fisica, in cui tutti i mondi paralleli coesistono e si evolvono simultaneamente.

La nostra normale coscienza in stato dì veglia

- la coscienza razionale, come la chiamiamo - non è che

un particolare tipo di coscienza, mentre tutti intorno

a essa, e da essa separate dal più impalpabile degli

schermi, si trovano forme di coscienza totalmente diverse.

william james

A questo proposito vengono in mente alcuni fatti interessanti, I ricercatori hanno scoperto che il cervello di soggetti colpiti da ADHD, la sìndrome da deficit dì attenzione e iperattività, funziona principalmente al livello theta. Fanno progressi quando tramite il biofeedback vengono istruiti a sviluppare lo stato beta. Molti di noi al livello beta si sentono iperstimolati (soprattutto con l'escalation dell'Era dell'Informazione), e cercano di rallentare e funzionare da uno stato alfa, mentre i bambini iperattivi, ad esempio, cercano viceversa di accelera­re, per poter vivere all'interno dei loro corpi, affrontare la realtà ordinaria e pensare secondo modalità lineari e logiche. È possibile che questi siano naturalmente sintonizzati su stati di coscienza più elevati e, come ET l'extraterrestre, abbiano bisogno di imparare a funzionare nell'atmosfera mentale ed emozionale della terra.

Secondo, si è rilevato che quando funziona sulle frequenze più lente di alfa, theta e delta, il cervello produce una maggior quantità di neuropeptidi e ormoni benefici - come le endorfine, la serotonina, l'acetilcolina e la vasopressina - che aiutano a ridurre lo stress e il dolore e migliorano l'apprendimento e la memoria. Potrebbe darsi che la perdita di memoria e il morbo di Alzheimer, legati a bassi livelli di acetilcolina, siano in qualche modo collegati a una coscienza beta troppo indaf­farata e a un tempo insufficiente dedicato a sviluppare la con­sapevolezza più ampliata che corrisponde alle onde cerebrali alfa, theta e delta?





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