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NICHOLAS FLAMEL
- Il cammino di sapienza di Nicholas Flamel,immortale alchimista francese -
12-11-2011

Nicholas Flamel (1330-1417) lavorava a Parigi come scrivano (cioè come impiegato addetto alla ste­sura o alla copiatura di documenti), venne per la prima volta a contatto con l'alchimia acquistando un imponente volume con la copertina dorata, presumibilmente opera di Abraham Eleazar, illustrato con una serie di immagini suggestive ma piuttosto inquietanti, ac­compagnate da testi criptici forse scritti in greco. Fra i soggetti delle illustrazioni vi erano una vergine che veniva inghiottita da serpenti, un serpente crocefisso e una selva con fonti contenenti serpenti.

 

 

Qual era il significato di tutto ciò? Flamel consultò Anselmo, un ami­co medico che non gli fu di alcun aiuto. Per anni si dedicò a compie­re esperimenti, tentando invano di scoprirne da solo il segreto, finché partì in pellegrinaggio per la Spagna nella speranza di conoscere un rabbino in grado di aiutarlo. Eleazar, infatti, era ebreo. Anche questo tentativo si rivelò inutile, ma sulla via del ritorno, a Lione, Flamel eb­be un breve incontro con Mastro Canches. Canches - a quanto si nar­ra - fu ben lieto di interpretare le illustrazioni per Flamel; purtroppo morì durante il viaggio verso Parigi e Flamel rimase di nuovo solo. Tornato a casa si pose all'opera, e si racconta che dopo tre anni, il 17 gennaio 1392, riuscì a ottenere il "primo agente". Riconobbe la so­stanza per il suo odore intenso. Qualche tempo dopo, alla presenza della moglie, Flamel riuscì a trasmutare circa 200 grammi di mercu­rio in argento puro. Il 25 aprile compì una proiezione della pietra rossa sulla stessa quantità di mercurio, trasformandolo in oro puro. In seguito ripetè l'esperimento per tre volte.

Flamel e la moglie Perenelle divennero immensamente ricchi, ma in­vece di tenere questa ricchezza per sé lei utilizzarono per fondare ospedali, costruire cappelle, sovvenzionare chiese e restaurare cimite­ri. Impiegarono l'oro al servizio del mondo, proprio come avrebbero fatto un vero re e una vera regina.

Possiamo immaginare che Perenelle seguisse l'opera di Flamel non soltanto in quanto moglie, ma anche come amante e soror mastica, la sorella mistica, o presenza guida femminile, che aiuta ciascun uomo a trovare se stesso, nelle profondità del proprio cuore, nella solitudi­ne e nel silenzio.

Ogni particolare della sua storia rivela come Nicholas Flamel sia sta­to una figura estremamente rara, ossia un autentico alchimista.

 

 

Per saperne di più:

http://www.fuocosacro.com/pagine/libri/libri2/l%20cammino%20di%20sapienza%20di%20Nicholas%20Flamel.pdf





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